Il tumore della pelle è una neoformazioni che emerge in superficie cutanea e può essere di natura benigna o maligna. La diagnosi precoce è un arma vincente per la cura del carcinoma. Negli ultimi anni, si è registrato un aumento dei casi di tumori cutanei, attribuibile in parte all’incremento della precisione diagnostica che consente una diagnosi più precoce.
A tal proposito ci sono delle novità. Il 26 gennaio scorso all’Istituto dei tumori Pascale di Napoli è stato somministrato il vaccino anticancro a mRNA per la cura del melanoma. L’obiettivo non è tanto quello di prevenire la malattia ma di aiutare e supportare il sistema immunitario dei pazienti a riconoscere e ad attaccare più efficacemente.
Il tumore della pelle: l’importanza della diagnosi
Tra le varie forme di tumori della pelle esistenti, il melanoma è sicuramente la forma più pericolosa, in quanto origina dai melanociti, le cellule della pelle responsabili della produzione di melanina. Il melanoma si diffonde rapidamente attraverso il sistema linfatico e il flusso sanguigno lo rende estremamente pericoloso, pertanto è fondamentale individuarlo precocemente prima che possa metastatizzare verso linfonodi o organi più distanti.
É opportuno, quindi, sottoporsi regolarmente a controlli dermatologici per esaminare la pelle. In presenza di lesioni non sospetto di malignità, il percorso diagnostico prosegue con l’asportazione della lesione seguita poi dall’esame istologico, che consentirà di confermare o escludere una patologia oncologica sospetta. Grazie alle tecnologie diagnostiche e ai progressi della medicina è possibile gestire la situazione con una maggiore tempestività.
Vaccino contro il melanoma: la prima dose italiana
Si chiama Alfredo, il primo paziente italiano a cui è stato somministrato il vaccino anticancro a mRNA prodotto da Moderna per la cura del melanoma, presso l’Istituto dei tumori Pascale di Napoli. Alfredo De Renzis, 71 anni, di Carovilli, in provincia di Isernia è in cura dallo scorso settembre dall’oncologo Paolo Ascierto, un ruolo di primo piano nella ricerca sui vaccini antitumorali, anche se ci possono volere degli anni prima di ottenere i risultati di quest’ultima fase denominata III.
Il paziente, medico di base, sposato con due figli, due anni fa scopre che dietro a una neoformazione cutanea si nasconde un melanoma. Dopo le prime cure ad Isernia arriva poi a Napoli, nel reparto del Pascale di Paolo Ascierto. A settembre dello scorso anno ha una comparsa di metastasi linfonodali inguinali. Operato a novembre inizia il 15 dicembre il trattamento dell’immunoterapia, in seguito, arriva la proposta di aderire alla fase III del primo vaccino a mRNA di Moderna, ultimo step prima che il vaccino possa essere autorizzato dalle autorità regolatorie. “Ho accettato subito – dice De Renzis – mi sembrava doveroso per il mio ruolo di medico dare un contributo alla ricerca. Non ho mai avuto paura”.
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