Tumore al seno, mortalità più che dimezzata dal 1975 a oggi

ll tumore al seno è la prima causa di mortalità per cancro tra le donne. In Italia, la malattia colpisce poco più di cinquanta mila donne all’anno, ma è anche uno dei quei tumori che presenta i più alti tassi di guarigione se la diagnosi è precoce.

Dal 1975 al 2019, in Usa, la mortalità per cancro al seno si è ridotta del 58%, passando da 48 decessi per 100mila donne a 27 per 100 mila. Questa riduzione è dovuta per il 25% agli screening, per il 29% ai miglioramenti nel trattamento in fase metastatica e per il 47% a quelli negli stadi compresi tra I e III. È quanto emerge da uno studio coordinato da ricercatori della Stanford University e pubblicato sul Journal of the American Medical Association.

Tumore al seno: quali possono essere le cause

In generale, le cause del tumore al seno non sono ancora ben chiare, potrebbe essere associata a diversi fattori come età superiore a 50 anni, prima gravidanza dopo i 30 anni, menarca prima dei 12 anni, menopausa dopo i 50 anni, non aver avuto figli, familiarità. Tutto ciò non esclude anche altre cause come  alcune mutazioni genetiche che predispongono a questo tipo di tumore, le più note sono quelle a carico dei geni oncosoppressori BRCA-1 e BRCA-2, da cui dipende il 50% circa delle forme ereditarie di cancro del seno. Altri fattori sono associati a  sovrappeso e obesità, stile di vita sedentario, fumo, abuso di alcol, dieta povera di frutta e verdura.

È possibile, arrivare alla diagnosi di un tumore al seno prima che esso dia sintomi, osservando semplicemente il proprio seno e notare i possibili segnali della malattia come la palpazione che permette di individuare la presenza di noduli, ma non solo, fare attenzione alle piccole rientranze della cute facilmente visualizzabili alzando le braccia di fronte ad uno specchio. Anche l’osservazione dei capezzoli è molto importante, fare attenzione a secrezioni sierose o ematiche e lesioni eczematose, Infine, è opportuno accertarsi che non si verifica un ingrossamento di linfonodi sotto l’ascella.

Lo studio

I ricercatori della Stanford University studio hanno raccolto i dati sulla mortalità per tumore al seno negli ultimi 45 anni applicando modelli matematici per stimare l’apporto ai progressi da ogni innovazione terapeutica e diagnostica, nelle forme più precoci di malattia.  I miglioramenti nella sopravvivenza dopo la comparsa di metastasi si sono concentrati in gran parte negli ultimi dieci anni grazie a farmaci usati  per le forme metastatiche della malattia.

In conclusione lo studio ha sottolineato anche che, negli ultimi anni ne sono arrivati sul mercato 26, un numero sei volte più alto rispetto a quelli indicati per le forme precoci. I maggiori progressi  positivi tra le forme tumorali sono i recettori ormonali, mentre altri tipi di tumore al seno presentano ancora una mortalità più alta.

Pubblicato da Paolo Tescione

Paolo Tescione, Inizia in tarda età la passione di blogger e subito riesce a fondare alcuni blog in vari settori con oltre 40milioni di visite. Ha pubblicato oltre 10mila articoli sul web e libri che sono in vendita su Amazon. Consegue il Master alla Business School sole24ore. Specialista blogger, Seo, copywriter, digital marketing, content marketing. Manager ecommerce qualificato. Info paolotescione5@gmail.com